Una sera tornando a casa dal lavoro, trovo mia moglie che stava finendo di preparare delle teglie di lasagne. Le prepara come benvenuto ogni volta che mio figlio torna dall’estero. È un piatto che lei ha perfezionato negli anni e che oramai fa ad occhi chiusi. Credo che uno dei segreti sia la composizione del macinato di carne. Insomma: uno di quei piatti che le vengono proprio bene e di cui non ci annoiamo mai.
E come ogni volta, accanto alla teglia di benvenuto, ne stava preparando di più piccole con la pasta, la besciamella ed il ragù in avanzo. Da surgelare per una prossima volta.
Ed allora quel giorno mi sono domandato: perché non trovare il modo di condividere questa prelibatezza anche al di fuori della nostra famiglia? In generale, come fare in modo che le ricette di famiglia, una volta tramandate di generazione in generazione, non possano essere condivise anche fuori dal sempre più isolato nucleo familiare? Ho iniziato a pensare a quanto c’è di tradizione e di identità nella cucina domestica in tutto il mondo e quanto sarebbe bello trovare un modo per dare voce alla musica unica che in ogni famiglia si suona quando ci si siede intorno al tavolo della cucina.
Nella mia testa iniziava a farsi largo l’idea di creare un luogo di fiducia, dove ci si potesse incontrare per raccontare il “cibo di casa” e per farlo gustare. Allora ho chiamato il mio amico Angelo, con cui condividevo soprattutto le passioni sportive, di calcio ma soprattutto di basket americano, ma di cui già conoscevo la competenza in un settore, quello del digitale, in cui io navigo a stento. E la sua passione, con la mia, è stata propulsore formidabile.
E con lui abbiamo cominciato a immaginare questo luogo dove potessero trovare soddisfazione e divertimento golosi e vegetariani, amanti della cucina etnica e celiaci, romantici ed innovatori. E tutto grazie al fatto che magari al palazzo accanto c’è una persona che cucina un piatto della tradizione regionale in modo straordinario, o una vegana che cucina da Dio, o un’indiana che cucina originale proprio come a Nuova Delhi. Abbiamo pensato che in questo mondo, ci potessero stare anche tutti coloro che quando viaggiano ricercano prodotti tipici delle terre che visitano e che potrebbero portarne a casa anche per altri che per quei prodotti stravedono.
E giù a capofitto, a cercare le soluzioni alle obiezioni. E poi il nome. Sul quel foglio di carta ne abbiamo scritti a decine fino a quando non abbiamo incrociato Babette, ed il suo pranzo leggendario. Ce la siamo immaginata, rassicurante ed amorevole tra i fornelli a spiattellare prelibatezze e passione.
Ora questo luogo esiste
Tutti a casa di
Babette